Guido Becich - Culto del cargo
Con Culto del Cargo si definiscono quei riti e “para-religioni” che sono sorte nelle popolazioni indigene e non civilizzate dell’Oceano Indiano con la comparsa dell’uomo occidentale nel XX secolo. Esse nascevano spontaneamente, mimando nelle ritualità i comportamenti di quegli uomini così diversi al fine di propiziare la venuta di beni di prima necessità che i colonizzatori portavano appunto con i loro “Cargo”. Le peculiari caratteristiche di questi culti hanno immediatamente raccolto l’attenzione di sociologi e psicologi, attirati da un fenomeno così peculiare e allo stesso riconducibile all’approccio mistico e irrazionale che l’essere umano coltiva nel relazionarsi con la realtà, non soltanto da un punto di vista religioso, ma più propriamente da un punto di vista comportamentale ed emozionale. Questa raccolta di conseguenza si inserisce in un più esteso percorso di comprensione delle emozioni e delle sensazioni, la formazione e l’evoluzione di dinamiche, di gesti, di ritualità. Il Cargo, in queste poesie, si declina in varie forme, essenziali e primordiali, e mediante un approccio empirico, fatto di sensazioni, di scoperte e di confutazioni, si trasforma in viaggio temporale e spirituale, alla ricerca della fonte primaria di ciascuna emozione “guida”.